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Opzione Donna 2023: le istruzioni per la pensione anticipata

Informiamo la comunità sorda che l’INPS ha pubblicato la Circolare n.25 del 6 marzo 2022 con le istruzioni di accesso alla pensione anticipata con Opzione Donna 2023 di cui avevamo già parlato in queste pagine in merito alle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023. La Circolare INPS elenca i requisiti e le condizioni, le modalità di presentazione della domanda ed i termini di decorrenza. In sintesi:

ETÀ ANAGRAFICA e CONTRIBUTI

Possono presentare domanda le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2022, hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età anagrafica di almeno 60 anni ridotta di un anno per figlio, nel limite massimo di due anni. La riduzione massima di due anni si applica in favore della categoria di lavoratrici licenziate da imprese anche in assenza di figli.

Pertanto tali lavoratrici possono accedere alla pensione “opzione donna” con 58 anni di età e 35 anni di contribuzione, maturati entro il 31 dicembre 2022.

 ALTRI REQUISITI RICHIESTI

Opzione Donna 2023 si applica a tre categorie di lavoratrici:

  • assistere da almeno sei mesi prima dalla data di presentazione della domanda, il coniuge o la parte dell’unione civile o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori, il coniuge o l’unito civilmente della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i settanta anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti oppure siano deceduti o mancanti;

oppure

  • avere una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti Commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74 per cento;

oppure

  • essere lavoratrici dipendenti o licenziate da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa (di cui all’art.1, comma 852, legge 27.12.2006 n. 296);

N.B.  La Circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 18 febbraio 2010 fornisce i chiarimenti sul concetto di convivenza ritendendo condizione sufficiente la residenza nel medesimo stabile, allo stesso numero civico, anche se non necessariamente nello stesso interno (appartamento).

DECORRENZA DELLA PENSIONE

La pensione anticipata c.d. opzione donna viene erogata, in presenza di tutti i requisiti richiesti:

  • alle lavoratrici dipendenti, 12 mesi dopo la maturazione dei requisiti richiesti
  • alle lavoratrici autonome, 18 mesi dopo la maturazione dei requisiti richiesti
  • le lavoratrici del Comparto Scuola e AFAM possono conseguire il trattamento pensionistico rispettivamente a decorrere dal 1° settembre 2023 e dal 1° novembre 2023

DOMANDA DI PENSIONE

Le lavoratrici, se hanno i requisiti e condizioni richiesti, possono presentare la domanda di pensionamento all’INPS tramite il patronato, oppure direttamente dal sito web dell’INPS con le credenziali (Spid o CNS-carta nazionale dei servizi), allegando la relativa documentazione.

Ad esempio, nei casi di assistenza a persona con disabilità in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge n. 104/1992, l’interessata, in sede di domanda di pensione, deve compilare un’autodichiarazione in cui afferma di assistere e di convivere da almeno sei mesi con un soggetto con disabilità grave, indicando inoltre i dati anagrafici della persona assistita, gli estremi del verbale di riconoscimento della situazione di gravità ed allegare il verbale medesimo.

Qualora la disabilità grave sia stata riconosciuto con decreto di omologa o sentenza, occorre segnalare tale circostanza nel campo “note” all’interno della domanda. L’interessata dovrà quindi allegare il dispositivo del decreto di omologa o della sentenza che ha accertato l’handicap.

Il requisito della convivenza viene accertato d’ufficio, previa indicazione della residenza anagrafica o dell’eventuale dimora temporanea se diversa dalla dimora abituale (residenza). È possibile produrre una dichiarazione sostitutiva ai sensi del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445.

La lavoratrice che assiste un parente o un affine di secondo grado convivente deve dichiarare che, al momento della presentazione della domanda per accedere a opzione donna, i genitori,  il coniuge  o l’unito civilmente della persona con disabilità alla quale è riconosciuto un handicap grave ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge n. 104/1992, non possano prestare assistenza in quanto si trovino in una delle seguenti situazioni: compimento dei settant’anni d’età, patologie invalidanti, decesso, assenza.

In conclusione, prima di inviare la domanda di pensione all’INPS, consigliamo vivamente di chiedere al Patronato di calcolare la rata mensile di pensione che si verrà a percepire con Opzione Donna e fare il confronto con altre possibilità di pensione anticipata, come ad esempio Ape Sociale, in modo da valutare quale opportunità corrisponde maggiormente alle proprie necessità ed aspettative.

Dal minuto 3:00 al 5:27 segniamo di Opzione Donna 2023

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