Informiamo tutte le persone sorde che, in seguito alle segnalazioni arrivate alla Sede Centrale ENS e alle notizie circolate sui social, il Presidente Nazionale ENS Angelo Raffaele Cagnazzo si è fatto personalmente carico di chiarire i motivi dei conguagli effettuati sulle pensioni di sordità e indennità di comunicazione di gennaio e febbraio 2023.
Il Presidente Cagnazzo ha quindi provveduto a contattare direttamente il Direttore Centrale della Direzione INPS Inclusione e Invalidità Civile, il Dott. Rocco Lauria, che ha subito espresso ampia disponibilità a fornire i chiarimenti richiesti, riservandosi di approfondire la vicenda dal punto di vista “tecnico” tramite gli uffici interni INPS così da offrire all’ENS e ai Sordi italiani una risposta esaustiva.
L’ INPS, grazie al costante dialogo con l’ENS e dopo aver effettuato approfondimenti e verifiche, ha fornito i chiarimenti che riportiamo qui sotto.
Conguagli effettuati da INPS sulle pensioni e indennità di gennaio e febbraio 2023
Il recupero delle somme effettuato nei primi due mesi del 2023 è derivato da un precedente errore di calcolo da parte INPS e precisamente dal fatto che nel 2022 la rata mensile di pensione e la rata mensile di indennità di comunicazione, erano state calcolate da INPS leggermente più alte rispetto all’indice ISTAT:
- pensione 2022: Euro 260,76, anziché Euro 259,75.
Questo errore di calcolo sulla pensione ha generato a fine anno un recupero di Euro 13,56 che è stato effettuato con 2 rate di Euro 6,78 nei mesi di gennaio e febbraio 2023.
- indennità di comunicazione 2022: Euro 260,88, anziché Euro 260,76.
Questo errore di calcolo sull’indennità di comunicazione ha generato a fine anno un recupero di Euro 3,08.
Applicazione indice di rivalutazione +7,3% stabilito per il 2023 con Decreto MEF 10.11.2022
Come avevamo già comunicato sul sito ENS, il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 10.11.2022 ha stabilito per il 2023 un aumento del +7,3% per pensioni e prestazioni assistenziali. Questa rivalutazione, come previsto dalla normativa vigente, è stata calcolata sulla base dell’inflazione, ossia la variazione percentuale che si è verificata negli indici dei prezzi al consumo forniti dall’Istat.
In virtù di tale Decreto, nel 2023 sia la pensione di sordità (L.381/70) sia l’indennità di frequenza (Legge 11 ottobre 1990 n.289) sono passate da Euro 292,55 ad Euro 313,91 con aumento mensile di Euro 21,36.
L’indennità di comunicazione (L. 508/88) è invece passata da Euro 259,75 ad Euro euro 261,11 con aumento mensile di Euro 1,36.
Come chiarito da INPS, il motivo della notevole differenza dell’importo dell’aumento mensile tra pensione/indennità di frequenza e indennità di comunicazione dipende dal fatto che la perequazione delle pensioni è soggetta a una disciplina legislativa diversa rispetto a quella relativa all’indennità di comunicazione/accompagnamento. La perequazione delle indennità di accompagnamento e di comunicazione viene calcolata solo sulla cosiddetta “quota perequabile”.


