La Disability Card è finalmente diventata realtà. Il nuovo documento di riconoscimento permetterà di dimostrare la propria condizione di disabilità senza dover esibire altri verbali, certificati o qualsiasi altro documento cartaceo, semplificando così l’accesso a beni, luoghi e servizi gratuiti o a costo ridotto in materia di trasporti, cultura e tempo libero sul territorio nazionale e nei paesi dell’Unione Europea aderenti al progetto. Una delle prime potenzialità a cui darà accesso sarà l’ingresso gratuito ai musei, grazie a una convenzione col Ministero della Cultura.
La Carta, infatti, permetterà l’accesso a tutte le agevolazioni di beni e servizi che saranno attivate tramite protocolli d’intesa o convenzioni tra l’Ufficio per le Politiche a favore delle persone con disabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e soggetti pubblici e privati. Le agevolazioni verranno istituite prima dell’inizio del funzionamento della carta e pubblicizzate sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La Disabiliy Card – presentata ieri 1° dicembre con una conferenza stampa dal Ministro per la Disabilità, Erika Stefani, insieme al Presidente di Inps, Pasquale Tridico, e al presidente dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Stefano Imperatori – è destinata ad una platea di circa 4 milioni di persone. La nuova “carta d’identità”, sempre gratuita, grande come una carta di credito, provvista di tutte le generalità del titolare e di un QR Code per verificare i servizi a disposizione, potrà essere richiesta dai beneficiari a partire dal prossimo anno tramite il sito dell’INPS attraverso una procedura semplificata. Entro 60 giorni dalla richiesta la tessera sarà direttamente spedita a casa. Secondo le stime proprio dell’INPS, le prime Card, che avranno una durata decennale e dovranno poi essere rinnovate, saranno disponibili per aprile del 2022.
Ricordiamo che il progetto di realizzare una Disability Card Europea è stato approvato nell’ormai lontano dicembre 2013 da Parlamento e Consiglio Europeo con l’obiettivo di promuovere la piena inclusione e la partecipazione attiva delle persone con disabilità alla vita sociale e culturale delle proprie comunità. In Italia i titolari dell’attuazione del progetto sono stati la FISH e la FAND, di cui l’ENS è membro, che hanno lavorato in sintonia con il Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, la Presidenza del Consiglio e il Ministero per le Disabilità.