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Tecnologie assistive, verso un Osservatorio permanente : l’ENS all’Istituto Superiore di Sanità

Ieri – 24 gennaio 2023 – il Presidente Nazionale ENS Angelo Raffaele Cagnazzo era a Roma per partecipare al convegno “Tecnologie a supporto della fragilità e disabilità” organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dal Centro Nazionale Tecnologie Innovative in Sanità Pubblica (CNTISP). 

Nello sviluppo del primo Rapporto globale OMS-UNICEF sulle tecnologie assistive (GReAT), all’inizio del 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un’iniziativa per supportare gli Stati membri nella misurazione dell’accesso alle tecnologie assistive per mezzo dell’intervista rATA (rapid Assistive Technology Assessment). Il Convegno è stato l’occasione per presentare i risultati dell’indagine rATA nel nostro Paese: secondo i dati raccolti dall’ISS poco più della metà (51%) degli italiani si avvale di ausili nella vita di tutti i giorni. In particolare al primo posto, nella graduatoria dei 20 ausili più adoperati, quelli per la vista (usati dal 47% del totale del campione e dal 92% degli utenti), poi gli ausili per la mobilità (11%), quelli per le difficoltà cognitive (7%), per i problemi di udito (5%), per le difficoltà della vita quotidiana (4%) e per quelle nella comunicazione (0,9%). Il Convegno aveva anche lo scopo di aprire un canale di confronto con i principali attori coinvolti (associazioni, esperti del settore, rappresentanti istituzionali e dell’OMS) e sviluppare una riflessione attorno all’opportunità di istituire un osservatorio permanente che in maniera indipendente da interessi commerciali sia in grado di raccogliere informazioni rilevanti per il continuo miglioramento dell’accesso alle tecnologie assistive e dei processi ad esse connessi.

“L’innovazione deve essere al servizio delle persone – così è intervenuto il Presidente Cagnazzo -, dobbiamo cercare insieme soluzioni trasformative per una società più equa capace di soddisfare i bisogni specifici di ognuno. E in questo processo le persone con disabilità devono essere coinvolte fin dall’inizio, perché chi vive il problema è il primo a riconoscerne la situazione. La tecnologia già svolge un ruolo fondamentale nella vita delle persone sorde, esistono strumenti e servizi capaci di abbattere le barriere della comunicazione e garantire i loro diritti di cittadinanza. Penso ad esempio al Comunic@ENS – ormai una realtà consolidata su tutto il territorio nazionale che meriterebbe di essere garantita nel tempo entrando nei LEA -, alla sua versione PRO dedicata alle Aziende Ospedaliere del Piemonte e al Comunic@Salute, progetto in collaborazione con la Regione Liguria che abbiamo presentato pochi giorni fa e che ha l’obiettivo di garantire accessibilità in ambito sanitario, venuta tragicamente a mancare durante la pandemia”.

Perché, come diciamo spesso, l’accessibilità non è un’opzione o una mera questione tecnica ma un diritto in sé per sé e garanzia di tutti gli altri diritti fondamentali, a cominciare da quello alla salute. 

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