Ente Nazionale Sordi ETS-APS

Cerca
Close this search box.

Giornata Internazionale della Donna: contro ogni violenza e discriminazione

Oggi, 8 marzo, è la Giornata Internazionale della Donna. Da più di 100 anni la Festa delle Donna ricorre ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in ogni parte del mondo. Anche quest’anno, nonostante l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, sarà una giornata globale di mobilitazione in tutte le forme possibili.

In Italia il riferimento è l’associazione Non una di meno, che ha aperto così l’appello alla mobilitazione: “L’8 marzo, in tutte le forme che saranno possibili con l’emergenza che viviamo, daremo visibilità e parola a quelle condizioni di lavoro e vita che rischiano di essere considerate invisibili; scendiamo in piazza insieme ed esprimiamo la nostra forza affinché ciascuna possa sentire di avere il potere di sottrarsi al ricatto della violenza domestica, istituzionale, economica, mediatica e giuridica”.

L’appello è supportato da dati allarmanti, eccone alcuni; una donna su tre tra i 16 e i 70 anni è stata vittima di una qualche forma di violenza; solo il 48% delle donne ha accesso al lavoro; le donne sono retribuite in media il 23% in meno rispetto ai colleghi uomini, anche quando più istruite; un terzo delle lavoratrici lascia il lavoro a causa della maternità; più di 1.400.000 donne ha subito molestie sul luogo di lavoro; un omicidio su due avviene in famiglia e le vittime sono donne nel 67% dei casi; i percorsi di fuoriuscita dalla violenza non prevedono alcuna forma di sussidio, i finanziamenti pubblici per i centri antiviolenza sono pari a 0,76 centesimi per ogni donna che vi si è rivolge. Questi numeri si fanno ancora più gravi per le donne e le ragazze con disabilità, costrette tutti i giorni ad affrontare discriminazioni multiple basate sul loro genere e sulla loro disabilità.

Secondo l’EIGE – European Institute for Gender Equality – in Europa i cittadini europei con disabilità sono circa 80 milioni e circa il 60 per cento di questa popolazione è costituito da donne. Sempre secondo l’EIGE, è vero che le persone con disabilità affrontano disparità a causa della loro condizione, ma sottolinea allo stesso tempo che le loro esperienze variano a seconda del genere. La situazione delle donne con disabilità è particolarmente difficile, perché si trovano in condizioni peggiori delle donne senza disabilità e inoltre devono affrontare un maggior numero di problemi rispetto ai loro omologhi maschi, a causa degli stereotipi di genere che relegano donne e uomini nei ruoli tradizionali. È più probabile, per esempio, che siano le donne ad assumersi il maggiore onere delle cure familiari, e questo avviene anche per le donne con disabilità, per le quali diventa così più difficile ottenere un’occupazione retribuita al di fuori dell’ambiente domestico. Si desume, quindi, che le donne e le ragazze con disabilità affrontino quotidianamente discriminazioni multiplebasate sul loro genere e sulla loro disabilità. Il Forum europeo sulla disabilità, inoltre, rileva che i servizi per l’assistenza sanitaria di base e la salute sessuale e riproduttiva, i programmi e l’assistenza sanitaria che affrontano la violenza contro le donne, nonché i servizi per la salute mentale, sono spesso inaccessibili alle donne e alle ragazze con disabilità. Per le donne sorde questo significa che la situazione di violenza, che sia fisica o psicologica, è aggravata dalla difficoltà di accesso alle informazioni, dall’assenza di servizi di soccorso accessibili e dall’inaccessibilità dei servizi di supporto psicologico o legale. La situazione è inoltre aggravata dal fatto che il tema della violenza sulle donne con disabilità è praticamente assente dal dibattito.

Non possiamo quindi che appoggiare in pieno i motivi della mobilitazione e augurare a tutte le donne in particolare quelle che vivono e costituiscono la comunità sorda, una buona Festa della Donna. In questo periodo di emergenza lo facciamo con ancora più forza, perché il costo di questa crisi ricade in gran parte sulle spalle delle donne e delle lavoratrici.  È necessario il contributo di tutti per promuovere un cambiamento culturale radicale, dare voce alle donne sorde e stimolare chi governa e le Istituzioni a garantire i diritti delle donne sorde, la loro autodeterminazione, il loro accesso alla lingua dei segni e il loro diritto a contribuire pienamente alla società.

Tags

Condividi

Facebook
Twitter
LinkedIn
Telegram
WhatsApp
Email

Ti potrebbero interessare

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Torna in alto

Iscriviti alla nostra newsletter