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Bilinguismo

Per un bambino nato sordo o con una sordità acquisita nei primi anni di vita – in Italia sono uno su mille ogni anno– apprendere la lingua parlata/scritta è un processo complesso e che richiede anni di terapia logopedica, una precoce protesizzazione ed un lungo e faticoso percorso educativo, per il bimbo e per la sua famiglia. Infatti il non sentire i suoni, soprattutto le frequenze su cui viaggia il linguaggio parlato, impedisce l’acquisizione spontanea della lingua vocale, così come avviene nel bambino udente, che al contrario impara a parlare in modo naturale e spontaneo. Molti studi dimostrano che il successo scolastico è maggiore nei ragazzi sordi che acquisiscono la lingua dei segni come prima lingua. Per il bambino sordo, infatti, è fondamentale innanzitutto far propri gli strumenti della comunicazione, per garantire il suo sereno e completo sviluppo socio-affettivo e cognitivo. La lingua dei segni consente al bambino di acquisire rapidamente e naturalmente una lingua con cui comunicare con l’ambiente circostante, a partire dai genitori, ed uno strumento primario di apprendimento di contenuti.

Per anni si è commesso l’errore di mettere in competizione ed antitesi la lingua parlata e la lingua dei segni. È fondamentale, al contrario, che al bambino sordo – ed all’adulto – siano rese accessibili tutte le opportunità comunicative e linguistiche funzionali alla sua crescita, educazione ed autonomia personale, in una prospettiva che promuova il bilinguismo: lingua parlata/scritta e lingua dei segni. La LIS non “uccide la parola”, ma costituisce anzi una modalità linguistica di complemento estremamente preziosa proprio quale supporto didattico alla terapia logopedica ed all’insegnamento della lingua parlata/scritta al bambino sordo.

Il bilinguismo rappresenta una preziosa opportunità per il/la bambino/a sordo/a, la famiglia e la società intera e una sfida a cui sono chiamate tutte le agenzie educative.

I diritti linguistici dei bambini sordi

I punti chiave del documento di posizione della WFD - World Federation of the Deaf
  1. La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UNCRPD) riconosce che le lingue dei segni sono uguali alle lingue parlate e dovrebbero essere rispettate e promosse.
  2. I bambini sordi hanno il diritto di sviluppare pienamente la loro identità culturale e linguistica (articolo 30 della UNCRPD). 
  3. I bambini sordi hanno storicamente affrontato molti ostacoli per accedere ad un’educazione di qualità; hanno visto negata un’educazione di qualità nella lingua dei segni che ha portato alla conseguente negazione dei loro diritti. 
  4. Un’educazione di qualità nelle lingue dei segni nazionali e nelle lingue scritte nazionali è uno dei fattori chiave per adempiere all’educazione e ai più ampi diritti umani dei bambini sordi e degli studenti sordi adulti. 
  5. La ricerca mostra che i bambini sordi che ricevono un’educazione di qualità in più lingue (cioè nella lingua dei segni e nella lingua scritta/parlata) hanno maggiori probabilità di avere successo accademico e di diventare cittadini attivi e membri a pieno titolo della società. 
  6. L’esposizione precoce alla lingua dei segni e al multilinguismo, combinata con un forte sostegno familiare per le lingue dei segni, prepara al meglio i bambini sordi alla loro futura partecipazione effettiva alla società. 
  7. La ricerca mostra che l’esposizione alla lingua dei segni non ostacola l’acquisizione del parlato o l’apprendimento della lingua. 
  8. Gli specialisti hanno raccomandato che a tutti i bambini sordi venga insegnata immediatamente una lingua dei segni per massimizzare lo sviluppo cerebrale, l’elaborazione cognitiva e i risultati sociali e accademici a lungo termine. 
  9. I bambini sordi devono avere pieno accesso a un’educazione nella(e) loro lingua(e) dei segni nativa(e), indipendentemente da qualsiasi dispositivo tecnologico che potrebbero utilizzare. 
  10. I governi devono attuare programmi per sostenere l’insegnamento della lingua dei segni ai membri della famiglia di bambini sordi o figure che li curano (caregiver), in collaborazione con le Comunità Sorde e docenti sordi di lingua dei segni. 
  11. Le strutture educative devono aiutare i bambini sordi ad esercitare il loro diritto a sviluppare pienamente la loro identità culturale e linguistica ai sensi dell’articolo 30 della UNCRPD, essenziale per il loro sviluppo della personalità, dell’autostima e della resilienza. 
  12. La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità ha adottato un approccio positivo e proattivo per incoraggiare e promuovere le lingue dei segni nell’educazione dei bambini sordi e l’articolo 24 stabilisce che si deve promuovere la scelta nell’educazione che consenta ai bambini sordi di prosperare e ottenere risultati accademici. 
  13. Le lingue dei segni nazionali (e/o indigene) devono essere riconosciute in modo eguale, come le lingue parlate, in tutti i livelli di istruzione. 
  14. I migliori contesti educativi per bambini sordi sono ambienti multilingue che promuovono e rispettano la loro identità culturale e linguistica, rispettano la diversità della loro esperienza e scelta e che massimizzano i loro risultati linguistici, accademici, sociali e, a lungo termine, economici.

Per approfondire

Lingua dei segni e impianto cocleare cooperano per un’educazione bilingue dei bambini sordi

Maria Cristina Caselli, Pasquale Rinaldi | Consiglio Nazionale delle Ricerche | Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione

Scuole Più Accessibili

Il progetto scuole più accessibili mappa le scuole italiane, dal nido alla secondaria di secondo grado, sensibili al tema della sordità.

Il bambino sordo e il suo diritto a crescere bilingue

Francois Grosjean | Università di Neuchatel, Svizzera

Bambini sordi e udenti a scuola. La Lingua dei Segni come strumento di inclusione e apprendimento.

Maria Cristina Caselli, Pasquale Rinaldi, Cristiana Sanalitro (Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione, CNR, Roma)

WFD Position Paper on Inclusive Education

Documento approvato dal Consiglio della World Federation of the Deaf il 10 maggio del 2018

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