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Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità: leadership e partecipazione per un nuovo mondo

Come ogni anno il 3 dicembre è la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. La ricorrenza è stata istituita nel 1992 dalla Risoluzione n. 47/3 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con l’obiettivo di promuovere i diritti e il benessere delle persone con disabilità – più di un miliardo di persone, ovvero circa il 15% della popolazione mondiale – in tutte gli ambiti della società e di aumentare la consapevolezza della loro situazione in ogni aspetto della vita politica, sociale, economica e culturale.

Tanti gli appuntamenti organizzati nel mondo per questa importante Giornata. Noi abbiamo deciso di aprire le celebrazioni con la partecipazione del Presidente Nazionale Angelo Raffaele Cagnazzo alla conferenza stampa promossa al Senato dalla Ministra per la disabilità, Erika Stefani, intitolata “Dialogo sulla disabilità. Cosa si è fatto e cosa si può ancora fare insieme”Così il Presidente Cagnazzo a margine della conferenza che sta vedendo la partecipazione dei rappresentati di FAND e FISH e delle principali organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità: “Un evento importante in un giorno importante che fa luce sulla vita di milioni di persone. Stiamo tracciando il bilancio delle politiche fin qui adottate per la pandemia, facendo il punto sulle più recenti misure che riguardano il mondo della disabilità e discutendo sui prossimi passi da compiere: dalla legge delega sulla disabilità che deve rappresentare una reale svolta normativa alla Disability Card presentata pochi giorni fa fino ad arrivare all’assegno unico e universale per i nuclei familiari dove è prevista una maggiorazione per i figli con disabilità. Il lavoro per vedere rispettato il principio di uguaglianza sostanziale espresso nella nostra Costituzione e abbattere tutte le barriere è tanto, le persone con disabilità non vengono ancora considerate come una risorsa in questo Paese, ma siamo sulla strada giusta. Dobbiamo continuare a combattere e lottare insieme per i nostri diritti, che sono gli stessi di tutti, e rendere finalmente concreto il motto “Niente su di Noi senza di Noi”.

Ogni anno la Giornata ha un tema e quest’anno le Nazioni Unite hanno scelto “Leadership e partecipazione delle persone con disabilità alla creazione di un mondo inclusivo, accessibile e sostenibile dopo la pandemia da Covid”.

Dal marzo 2020, ogni persona sulla terra è stata colpita da drastici cambiamenti a seguito delle risposte nazionali e internazionali al coronavirus. In questo contesto così difficile per tutti, le persone con disabilità hanno vissuto una vera e propria emergenza nell’emergenza. “Nella maggior parte dei casi, né l’Unione Europea né i vari Stati del Vecchio Continente sono riusciti a includere le persone con disabilità nella loro risposta alla pandemia, sia al proprio interno che nelle azioni al di fuori dei propri confini, portando in tal modo a un impatto devastante su quelle fasce di popolazione e a un’ulteriore loro esclusione, rispetto ai tempi precedenti alla pandemia”. Non lascia spazio ad interpretazioni la presentazione della quinta edizione del Rapporto annuale sui Diritti Umani pubblicato nei mesi scorsi dall’EDF – il Forum Europeo sulla Disabilità, di cui l’ENS è membro – tutto dedicato al devastante impatto della pandemia sulle persone con disabilità. 

Le situazioni di emergenza, infatti, pensiamo anche a disastri naturali o conflitti armati, aggravano le vulnerabilità esistenti. Le persone sorde, ad esempio, in circostanze di crisi sperimentano quasi sempre e ovunque privazione della lingua, isolamento, maggiori rischi per la salute e svantaggi socioeconomici. Pensiamo solamente ai disagi vissuti dalla comunità sorda in questo periodo così complesso: dalle mascherine che impediscono la comunicazione tramite lettura labiale all’inaccessibilità delle informazioni fornite dalle Istituzione fino ad arrivare alla mancanza di protocolli di emergenza negli ospedali, all’impossibilità di contattare le strutture sanitarie per chiedere aiuto in autonomia e di comunicare con familiari, medici e infermieri nel caso di ricovero.

Ma c’è anche un altro aspetto da sottolineare. La ricerca dell’EDF, infatti, “mostra anche come l’immediata e forte azione guidata dalle persone con disabilità e dalle loro organizzazioni rappresentative abbia costretto molti Governi a intraprendere azioni per garantire i loro diritti”. Questo è accaduto anche qui da noi, in Italia, grazie alla forte protesta promossa dall’ENS per l’accessibilità delle informazioni istituzionali e, soprattutto, grazie alla mobilitazione di tutta la grande e variegata comunità sorda che ha messo in campo una serie di attività sia di solidarietà, cura comunitaria e mutuo soccorso sia di lotta per fare luce sulle barriere che negano l’uguaglianza tra i cittadini e proporre il modo di abbatterle. Perché le persone con disabilità hanno le competenze, la conoscenza e le risorse per cambiare la società e renderla più accessibile, giusta e sostenibile. Perché chi vive il problema è il primo a riconoscerne la soluzione.

C’è ancora tanto da fare per raggiungere la piena inclusione delle persone con disabilità, abbattere ogni barriera e garantire che i diritti umani e civili di tutt vengano rispettati e resi concretamente esigibili. Ma, anche grazie a giornate come questa, sappiamo che siamo sulla strada giusta.

Da soli è difficile farsi sentire ma insieme è possibile costruire un altro mondo, più giusto, accessibile e inclusivo!

Nel pomeriggio abbiamo poi partecipato all’evento FQTS, la collaborazione tra Terzo settore e Istituzioni pubbliche sull’Amministrazione condivisa per l’innovazione e il cambiamento. Il Forum del Terzo Settore e CSVnet – Associazione dei Centri di Servizio per il Volontariato, con il sostegno della Fondazione Con il Sud, ormai da 12 anni realizzano un progetto di alta formazione dedicato ai dirigenti e ai quadri di Terzo settore dell’Italia meridionale denominato “FQTS”. Un evento straordinario in quanto FQTS nell’annualità 2021 ha organizzato oltre mille ore di formazione, declinate in diciassette linee formative con circa 1200 partecipanti da circa trecento ETS dell’Italia meridionale, avvalendosi di un corpo docente estremamente qualificato proveniente da molte università italiane, enti di ricerca e centri studio di livello nazionale ed internazionale. Questo sforzo così impegnativo ha cercato di dare una risposta ad esigenze formative complesse non solo sul tema della riforma del Terzo settore ma anche su quello, di grande prospettiva, dell’Amministrazione Condivisa, attraverso gli strumenti della co-programmazione e co-progettazione. Inoltre molto interessante è stato l’intervento della Prof.ssa Lo Presti Veronica (Università La Sapienza di Roma) sulla tematica della “Valutazione” dei processi comunicativi e l’intervento del Prof. Andrea Volterrani (Università di Roma Tor Vergata) sulla Amministrazione condivisa per la crescita della comunità.

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